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Fotosub: Kurt Amsler

Kurt Amsler, nato nel 1946 in Svizzera, è giustamente considerato uno dei maggiori fotografi subacquei contemporanei. La sua passione per la fotografia esplose all'età di quattordici anni, quando prese una delle costose macchine fotografiche Leica del padre, fotografo professionista, e la inserì in una "custodia" fatta in casa, con la camera d'aria di un pallone da calcio ed un pezzo di plexiglas davanti all'obbiettivo, per andare ad immergersi nelle acque del lago di Zurigo. Incredibilmente, il sistema ingegnosamente autocostruito funzionò, e Kurt ritornò con lo scatto in bianco e nero di un suo amico ripreso sott'acqua. "L'immagine mi piacque -dice Kurt- nonostante non fosse molto contrastata. Ma quando la mostrai a mio padre, la prima cosa che volle sapere fu quale delle sue macchine fotografiche avevo utilizzato!"

Aveva 19 anni quando, dopo essersi diplomato alla Scuola di Arte Fotografica di Zurigo, partì per il Mar Rosso, con 300 dollari in tasca, una sacca con l'attrezzatura subacquea, una bombola da 10 litri, e la mitica Calypso-Phot, la prima macchina fotografica anfibia del mondo. Passò così otto mesi nel Golfo di Aqaba, e prese la decisione di intraprendere la carriera di fotografo subacqueo.
Nei primi anni, si finanziò suonando la batteria in un gruppo jazz, passione che gli è rimasta visto che ancora la suona quando ne ha occasione. In seguito divenne istruttore subacqueo ed aprì scuole in Kenya, alle Maldive e al lago di Zurigo.
In trent'anni di attività, ha effettuato diverse migliaia di immersioni in tutti i mari del mondo, realizzando splendide immagini spesso utilizzate per campagne pubblicitarie, per la moda, per scopi scientifici, o per riviste, libri e televisione. Ha vinto circa un centinaio di prestigiosi premi nei vari concorsi fotografici, e ha pubblicato numerosi libri.

Come attrezzatura, è sempre stato al passo con i tempi: dopo la prima Calypso-Phot, ha utilizzato per diversi anni il medio formato con le famose Rolleimarin, Bronica e Hasselblad, per poi convertirsi, nel 1978, al formato 35mm, utilizzando non solo la Nikonos V e la Nikonos RS, ma anche altre macchine Nikon, iniziando con la F2, fino alla F5, sempre scafandrate con custodie Subal, che contribuì a progettare e sviluppare assieme ai tecnici dell'azienda.
Nel 2003, un'altra svolta: Kurt decise infatti di passare del tutto al digitale, utilizzando sempre apparecchiature Nikon, dalla D1-X, la D-100, ed infine la D-200.

Essendo vissuto sempre a contatto con l'ambiente marino, Kurt è anche un convinto ecologista. Nel 1980 ha fondato un'organizzazione per la salvaguardia delle tartarughe marine, la SOS-Seaturtles. L'organizzazione lotta strenuamente contro chi uccide le tartarughe marine per scopi alimentari, o per farne souvenir o improbabili medicamenti, e chiede il supporto di subacquei e non, per fermare il massacro incontrollato di migliaia di questi animali ogni anno.

Sito Internet: Kurt Amsler Underwater Photography