Il dragamine Felixstowe della Marina britannica giace da 70 anni su un fondale a circa 3 miglia da Capo Ferro: sette decenni in cui nessuno lo ha disturbato, e nessuno lo ha manco avvistato.
A risvegliarlo dal suo sonno è stato nell’agosto scorso un caso: le capitanerie del nord est dell’isola erano state informate di un possibile incidente a un elicottero, che si sarebbe inabissato nella zona di Porto Cervo. Partono subito le ricerche: un elicottero della guardia costiera individua una macchia scura davanti a Capo Ferro.
Nel punto viene fatto immergere un rov, un robot sottomarino a comando remoto, quindi i sub della Marina militare italiana.
Alla fine viene individuato un relitto della Seconda guerra mondiale, su un fondale di 80 metri. Una bella operazione dei militari, che però non viene completata: di quel relitto, infatti, non si conosce il nome.
A catalogarlo sono stati i sub dell’Orso Diving di Poltu Quatu. ormai specializzati in questo tipo di ricerche. La squadra che a fine settembre è andata a ripercorrere le tracce dei sub della Marina era composta da Corrado Azzali, direttore della società di diving, e da un gruppo di specialisti di tecnica subacquea tedeschi, appassionati di questo genere di ricerche.
«Per noi – sottolinea Azzali – è stata una bella soddisfazione. Si sapeva che il dragamine doveva essere da quelle parti, anche se è sempre difficile riuscire a individuare il punto esatto. Nella caccia ai relitti la prima difficoltà nasce del fatto che le carte nautiche riportano il punto in cui la nave ha dato l’ultimo segnale della sua presenza, non dove è stato colpito e dove è colato a picco. Per questo il relitto si può trovare a 300, 400, magari 600 metri di distanza da quel punto, come è accaduto nel caso della Nautilus che abbiamo rintracciato a fine ottobre nella zona di Capo Figari.
Il relitto del dragamine è ben conservato, tanto che ci sono anche piatti e altre suppellettili facilmente visibili durante l’immersione».
Il dragamine Felixstowe era stato costruito nel 1940. 672 tonnellate di stazza e lungo 55 metri, fu affondato, presumibilmente da un sottomarino tedesco, il 18 dicembre del 1943.
Fonte: La Nuova