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Gen

20

2007

Invito a partecipare ad un progetto di ricerca per la sicurezza dell’immersione.

La DAN Europe Research Division è lieta di comunicare quanto segue:

 

Immersione subacquea con autorespiratori: conoscere e prevenire i rischi della RITENZIONE DI ANIDRIDE CARBONICA.           

 

Il ruolo della ventilazione polmonare e l’importanza dell’anidride carbonica

La ventilazione polmonare è un processo ritmico, sia volontario che automatico, regolato da molteplici fattori chimici, meccanici e nervosi. E’ l’atto per mezzo del quale una certa quantità  di aria fresca entra nei polmoni con l’inspirazione ed alternativamente, una uguale quantità di aria ne esce con l’ espirazione. Spesso poniamo in modo eccessivo l’accento sul ruolo che il sistema respiratorio svolge nel rifornire di ossigeno (O2) i tessuti. Tale ruolo è importante, ma è sicuramente altrettanto importante il bisogno di rimuovere l’anidride carbonica (CO2), uno dei prodotti tossici del metabolismo del corpo umano e che viene eliminata durante l’espirazione. L’importanza che l’organismo dà all’eliminazione di questa sostanza può essere valutata respirando, per alcuni minuti, in un palloncino. Il tipo di respiro che si instaura e la spiacevole sensazione che costringe ad interrompere questa manovra sono principalmente dovuti all’ipercapnia (elevata concentrazione ematica di CO2).

 

Le modificazioni in immersione

I livelli nel sangue dell’anidride carbonica dipendono appunto dal metabolismo, ma anche dalla profondità del respiro e della sua frequenza. L’aumento della CO2 nel sangue fa si che il respiro, per via riflessa, diventi più profondo e frequente, proprio per promuovere la sua eliminazione.

La ritenzione di CO2 (che porta inevitabilmente ad ipercapnia) durante l’immersione subacquea, di solito deriva da anormalità della respirazione (skip breathing, cioè piccole apnee, e respiro non abbastanza profondo). Altre fonti di ritenzione sono l’esercizio fisico pesante in profondità, immersione in acqua fredda, aria contaminata, respirazione in ambienti chiusi e non ventilati, respirazione di O2 al 100%  ecc.

Segni e sintomi di ipercapnia sono l’aumento della frequenza e della profondità  respiratoria, aumento della frequenza cardiaca, fame d’aria o altre sensazioni sgradevoli di consapevolezza del proprio respiro (dispnea), cefalea (sintomo importantissimo perché può essere l’unico, anche dopo la riemersione del subacqueo), sudorazione, confusione, vertigini, nausea, azioni sott’acqua senza senso e per certi aspetti anche poco intelligenti, lentezza delle risposte, convulsioni ed ipossia con perdita di coscienza e conseguenze drammatiche di pericolo di morte. (vedi Tabella 1)

Tutti questi aspetti clinici, vanno considerati sotto il nome di tossicità da CO2 e dipendono dai livelli che l’anidride carbonica raggiunge nel sangue.

Alcuni individui, per varie ragioni, sono meno sensibili all’aumento dei livelli di anidride carbonica e si chiamano appunto ritenitori di CO2.

Questi soggetti corrono seri rischi per la loro vita ogni volta che si immergono, specie se usano miscele come nitrox o circuiti respiratori di ossigeno chiusi. Questo succede per il fatto che l’ipercapnia contribuisce alla tossicità  cerebrale da O2 e alla narcosi da gas inerte (azoto).

 

       Come poter essere consapevoli se siamo o non siamo ritenitori (esposti a rischio)

       Come collaborare nella ricerca  e nello studio delle ritenzioni di CO2 in immersione per il miglioramento scientifico (anche se si ipotizza di non essere ritenitori)

 

In collaborazione con il Prof. Alessandro Marroni del DAN Europe, il Dott. Maurizio Schiavon dell’UO di Medicina dello Sport e delle Attività  Motorie dell’Azienda ULSS 16 e i Dott. Claudio Schiraldi e Athanasios Gounidis  dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova viene offerta la possibilità  (fino ad 30 aprile 2007) di verificare se si è ritenitori di CO2 (vedi Tabella 1) o di collaborare alla ricerca per una miglior conoscenza delle Patologie da immersione.

Tests semplici ed innocui (utili anche ad una valutazione della propria performance) saranno eseguiti nel reparto di Medicina Clinica e Sperimentale presso la Divisione Pneumologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova.

Qualunque subacqueo che desideri sottoporsi può mettersi in contatto con il Dott. A. Gounidis o il Dott. C. Schiraldi al numero di telefono 049/8213710 o per e-mail Gounidis@hotmail.com  per ulteriori chiarimenti e/o per appuntamento.

 

 

 

Tabella 1

Segni e sintomi di ipercapnia

       aumento della frequenza e della profondità respiratoria

       aumento della frequenza cardiaca

       fame d’aria o altre sensazioni sgradevoli di consapevolezza del proprio respiro (dispnea)

       cefalea (sintomo importantissimo perché può essere l’unico, anche dopo la riemersione del subacqueo)

       sudorazione

       confusione

       vertigini, nausea

       azioni sott’acqua senza senso e per certi aspetti anche poco intelligenti

       lentezza delle risposte

       convulsioni

       ipossia con perdita di coscienza e morte

DAN Europe

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