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Mag

7

2012

Mercoledì 9 maggio 2012, ore 21:00, serata di biologia marina: L’ambiente delle Tegnùe dell’Alto Adriatico

Il 2000 Sub Padova e l’Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) organizzano una serata di biologia marina dedicata all’ambiente delle “tegnùe” dell’alto Adriatico.

Con l’ausilio di immagini e video, ed un linguaggio semplice ed accessibile, la dott.ssa Lavinia D’Amico, biologo marino dell’Arpav, ci illustrerà l’ambiente delle tegnùe, caratterizzato da una ricca biodiversità, e le specie animali più caratteristiche che l’hanno eletto come loro habitat.

La serata, aperta a tutti con ingresso libero, si terrà mercoledì 9 maggio alle ore 21 presso la sala del 2000 Sub in via Retrone 19 a Padova.

Tegnue
Tegnue
Tegnue

Nel Mare Adriatico settentrionale, a profondità variabili dai 15 ai 40 metri, ad interrompere la monotonia del fondo sabbioso, si trovano qua e là particolari formazioni rocciose, che i pescatori locali hanno sempre chiamato “tegnùe” per la loro capacità di trattenere e rompere le reti durante le battute di pesca.

Tali formazioni sono agglomerati rocciosi, di probabile origine organogena dove si concentra una gran varietà di forme di vita animali e vegetali, che trovano un habitat ideale formando dei veri e propri “reef” naturali di dimensioni estremamente variabili, dai piccoli massi isolati fino a formazioni di centinaia di metri.
Le tegnùe più estese e meglio conosciute sono quelle che si trovano circa 3 miglia al largo di Chioggia.

Tra le forme di vita che si possono osservare in immersione troviamo spugne, ascidie e anemoni di varie forme e dimensioni, attaccate alle rocce tra le quali si aggirano piccoli paguri, mentre negli anfratti non è raro osservare astici e gronghi anche di notevoli dimensioni. Non mancano altri pesci tipici dell’ambiente roccioso, quali bavose, castagnole, sciarrani, scorfani e corvine, e si viene spesso circondati da banchi di piccoli merluzzi.

Il valore naturalistico di questo habitat è stato riconosciuto e protetto con l’istituzione, nell’agosto 2002, di una Zona di Tutela Biologica che ha introdotto il divieto di pesca. L’area protetta è stata promossa dal Comune di Chioggia, da Enti di ricerca ed Università, dalla Regione Veneto, dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, dalla Capitaneria di Porto, dalle associazioni dei pescatori e dagli operatori turistici.

Arpav

L’Arpav, istituita con la Legge Regionale n°32 del 18 ottobre 1996 e operativa dal 3 ottobre 1997, persegue due obiettivi strettamente connessi:

  • la protezione, attraverso i controlli ambientali che tutelano la salute della popolazione e la sicurezza del territorio;
  • la prevenzione, attraverso la ricerca, la formazione, l’informazione e l’educazione ambientale.

Arpav realizza i propri obiettivi utilizzando competenze tecnico-scientifiche che ne diventano caratteristica distintiva, la differenziano dagli altri Enti amministrativi e ne identificano la “mission”.

Le attività che Arpav svolge sono in estrema sintesi:

  • prevenzione finalizzata alla promozione della sostenibilità ambientale attraverso gli strumenti ad essa correlati (Agenda 21, processi partecipativi, educazione ambientale, informazione ambientale, Emas, …);
  • controllo delle fonti di pressioni ambientali determinate dalle attività umane che, prelevando risorse ed interagendo con l’ambiente circostante (scarichi, emissioni, rifiuti, sfruttamento del suolo, radiazioni, …), producono degli impatti sull’ambiente;
  • monitoraggio dello stato dell’ambiente determinato dal livello di qualità delle diverse matrici (acqua, aria, suolo, …);
  • supporto tecnico alla Pubblica Amministrazione nel definire le risposte (Piani, progetti), messe in atto per fronteggiare le pressioni e migliorare così lo stato dell’ambiente.
2000 Sub Padova

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