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Set

12

2016

Sott’acqua per 52 ore: per De Vizzi nuovo record mondiale

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Sabato sera intorno alle 23,30, dopo due giorni e due notti trascorsi sul fondale del mare Jonio, si è conclusa l’avventura di Paolo De Vizzi, il sub 42enne di Manduria, disabile da 20 anni in seguito ad un incidente stradale, a 10 metri di profondità al largo del porticciolo di Santa Caterina di Nardò. È risalito dopo 51 ore e 56 minuti di permanenza sott’acqua (era entrato in acqua giovedì sera alle 19,35), superando di 35 minuti il record precedente di 51 ore e 21 minuti stabilito lo scorso anno nelle acque di Sharm el Sheik, da un medico iperbarico militare egiziano.

Ad aspettarlo, sulla banchina della darsena, al “campo base” allestito sulla battigia, e sui muretti intorno al vecchio porticciolo, innanzitutto la sua famiglia (il padre, la madre e i suoi fratelli) e poi lo staff di circa 70 persone dell’associazione “Il Mare senza confini” e centinaia di amici e di curiosi e tutti i fan, in trepidante attesa da 2 giorni, che si sono sciolti in applausi scroscianti e le grida liberatorie, quando Paolo ha toccato la riva sulla spiaggetta del vecchio porticciolo, al termine della delicatissima e precisa procedura di decompressione, respirando ossigeno puro, cominciata circa mezz’ora prima, indispensabile per riequilibrare il suo organismo saturo di azoto, dopo tante ore passate sott’acqua. Stanco, quasi stremato, ma felice e sorridente, il sub ha ringraziato e salutato tutti già nei primi secondi dalla riemersione, quando i suoi assistenti lo liberavano dalle pesanti bombole e dall’imbracatura (come si vede nel fotoservizio di Claudio Grazioli).
Immediatamente è stato sottoposto ai controlli e agli accertamenti del caso dai medici subacquei e iperbarici dello staff che lo ha seguito in questa impresa, che lo hanno trovato in buone condizioni di salute. Le sue prime parole sono state: “Nella vita nulla è impossibile”. E lui lo ha dimostrato, riprendendosi quel record mondiale che era stato suo già a giugno del 2013 quando, sempre nel mare di Santa Caterina, si era immerso per 34 ore e 30 secondi, e prima ancora (giugno 2012) battendo il record mondiale di immersione prolungata per persone con disabilità (più di 20 ore trascorse in acqua a 9 metri di profondità) e quello di immersione in profondità (62,30 metri) a giugno del 2011, sempre nel mare di Santa Caterina.

Sabato, Paolo De Vizzi avrebbe voluto prolungare ulteriormente la sua permanenza sott’acqua ed emergere almeno alle 7 di ieri mattina, come era in programma, in modo da raggiungere l’obbiettivo delle 60 ore e ipotecare per il futuro il suo record. E questa intenzione aveva comunicato al suo staff. Sabato sera, pero, una volta battuto il record, il giudice internazionale di apnea Michele Geraci e i medici, hanno consigliato al sub di riemergere per evitare inutili rischi.

De Vizzi, così, ha cominciato la delicata fase dell’emersione: dopo tante ore passata sott’acqua, infatti, il suo organismo era saturo di azoto e prima di riemergere ha dovuto seguire una precisa procedura di decompressione, che è durata circa mezzora, respirando anche ossigeno puro.

Anche in questa operazione Paolo è stato assistito dal team specializzato di sub del Diving “Costa del Sud” di Santa Caterina, da Andrea Costantini, suo preparatore sportivo.

Due giorni e due notti sott’acqua prima di risalire, immerso in quel mare dove le disabilità non esistono, che da tempo è ormai l’elemento naturale di Paolo De Vizzi: quasi 52 ore passate a giocare a dama, a “passeggiare” per i fondali con uno scooter subacqueo, “a inseguire polpi e seppie” come ha raccontato lui stesso, a posare per foto e riprese video, a riposarsi e dormire: nel suo “appartamento” subacqueo, delimitato da boe e striscioni, infatti, era stata sistemata anche una branda. Paolo ha anche mangiato e bevuto, soprattutto frutta e succhi, attraverso uno speciale sondino.

Un’altra esperienza straordinaria, dunque, compiuta dopo due anni di lunga e durissima preparazione, nel corso dei quali non sono mancate le disavventure per De Vizzi che, comunque, lo hanno visto uscire vincitore. Un’impresa straordinaria, come è stata finora, nel bene e nel male, la sua vita. Paolo De Vizzi, infatti, dall’età di 22 anni è un diversamente abile. Nel 1996 un tremendo incidente stradale lo ha lasciato paralizzato dalla cintola in giù e solo grazie a grandi sacrifici, tanta forza di volontà e ad una fisioterapia adatta è riuscito a recuperare quasi completamente, fino al punto di tornare, in qualche modo, a camminare seppur aiutandosi con un bastone. Anche se a volte è ancora costretto ad usare una sedia a rotelle.

Fonte: Quotidiano di Puglia

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