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La muta stagna

di Marcello Polacchini
Questa tipologia di muta di solito è impiegata per immersioni in mari o laghi molto freddi, per immersioni invernali, dai cosiddetti subacquei "tecnici" e dai professionisti che devono lavorare immersi per molte ore. Ultimamente però, grazie anche al fatto che alcuni modelli in neoprene hanno prezzi molto più abbordabili rispetto a qualche anno fa, la muta stagna viene usata anche da chi preferisce avere sempre il massimo confort termico.

Le mute stagne sono dotate di polsini e collari, in lattice o neoprene liscio, che evitano l'ingresso dell'acqua, ma spesso non proteggono molto dal freddo (in particolare quelle in trilaminato) e per questo il sub deve vestirsi adeguatamente sotto la muta (esistono sottomuta di diversi materiali e di diversi spessori).

Le mute stagne sono dotate di valvole per l'espulsione e l'immissione dell'aria e poiché variano l'assetto è consigliabile utilizzarle solo dopo aver fatto un pò di pratica o aver frequentato un corso specifico.

Perchè si usa la muta stagna

Il comfort in acqua è il desiderio di ogni subacqueo: quando un subacqueo s’immerge al di fuori del proprio personale comfort, il piacere dell'immersione diminuisce gradualmente. Una delle principali cause del calo di comfort è sicuramente il freddo. Ma è anche vero che ciascun subacqueo ha un proprio comfort in relazione alla sua maggiore o minore tolleranza allo stress indotto da cause esterne. Tuttavia è innegabile che un subacqueo che si immerge con una muta umida ha un comfort molto più limitato.

Inoltre il freddo non influisce solo sulla motivazione e sul comfort, ma, secondo la legge di Henry (la solubilità di un gas in un liquido in funzione della temperatura) influisce anche sulla velocità di saturazione e desaturazione dell'azoto contenuto nella miscela gassosa respirata. Pertanto fare un'immersione a temperatura costante, sicuramente influisce sulla sicurezza (questo è uno dei motivi per i quali è praticamente obbligatorio questo tipo di muta per le immersioni "tecniche") in quanto il modello matematico adottato dalle tabelle di decompressione sarà più aderente alle reali condizioni in cui l'immersione stessa si è svolta.

Fondamentalmente una muta stagna ha il compito di mantenere il corpo asciutto, mentre la protezione termica è demandata a uno specifico sottomuta. Esistono però anche mute stagne che offrono una discreta protezione termica grazie al materiale impiegato per la loro realizzazione.

L'immersione con la muta stagna è semplicemente un modo diverso di fare immersione. Significa condurre immersioni più piacevoli e più sicure. Significa meno stress e più comfort termico.
mute in trilaminato
mute in neoprene

I materiali delle mute stagne

Le mute stagne si dividono in due grandi famiglie: mute in tessuto (trilaminato, poliuretano, trilaminato di poliestere, poldura, bilaminato, ecc.) e mute in neoprene.

A queste due famiglie se ne aggiungono altre due: mute in neoprene precompresso e mute in neoprene a cellule spaccate. Sono mute dell'ultima generazione che, grazie all'impiego di materiali relativamente nuovi, cercano di cogliere e combinare gli aspetti positivi delle mute in tessuto e di quelle in neoprene.

Linee guida per la scelta della muta stagna più adatta

Le mute in tessuto hanno dalla loro una grande praticità di utilizzo, soprattutto fuori dall'acqua e sono molto leggere e poco ingombranti.
Le mute in neoprene sono calde in acqua, ma non molto pratiche da gestire per i loro ingombri, per il loro peso e per la difficoltà nell'asciugarsi.
Le mute in neoprene precompresso esprimono le loro migliori doti in immersione ove consentono idrodinamicità (hanno un taglio meno abbondante di quelle in tessuto), protezione termica e robustezza; tuttavia finita l'immersione emergono il peso e la difficoltà nell'asciugarsi.
Le mute in neoprene a cellule spaccate assomigliano molto alle mute in tessuto e come loro necessitano di un adeguato sottomuta; in acqua tuttavia offrono grande comfort grazie al loro taglio non abbondante; il prezzo da pagare in superficie è dato dal peso notevole e dalla lentezza nell'asciugarsi.
Nella scelta del modello più adatto, dobbiamo valutare quale sarà il tipo di utilizzo prevalente.; infatti, come nel caso delle mute umide, non esiste in assoluto la muta stagna ideale, ma solo la stagna più adatta per certe condizioni ambientali.

Una volta individuato il modello che meglio risponde alle nostre esigenze si possono valutare attentamente questi particolari, che si riveleranno estremamente importanti nell'uso pratico:

  • Taglia: mai aderente! La stagna ha una vestibilità comoda. La vestibilità andrebbe vista indossando lo stesso sottomuta che si indosserà per le immersioni.
  • Stivaletto: no agli stivaletti enormi! Un buon stivaletto non blocca l'articolazione del piede, non costringe all'uso di pinne di taglia spropositata, è piccolo e rinforzato solo dove serve: suola, tallone, punta.
  • Valvole: le valvole di carico e scarico devono essere montate con i relativi sottovalvola. La valvola di carico va sul petto o in posizione centrale o leggermente disassata. La valvola di scarico (automatica) va subito sotto il deltoide (spalla); l'automatismo del funzionamento richiede che la valvola di scarico si trovi nella parte più alta. Perchè fare movimenti inutili quali alzare il braccio piegando il gomito? Solo se le valvole saranno correttamente posizionate, l'uso sarà piacevole e naturale.
  • Bretelle: se la muta calza bene, a cosa servono? Pensate che delle bretelle veramente possano risolvere il problema originato da una taglia non corretta? Al massimo le bretelle servono a sostenere la muta quando è parzialmente indossata con le spalle libere.
  • Nastratura: una buona muta stagna è nastrata internamente. La bandellatura interna è garanzia di tenuta nel tempo. Osservate in ogni caso la precisione della nastratura: avrete un'idea della cura posta nella realizzazione della muta. La nastratura può essere effettuata o con l'applicazione di un apposito nastro o meglio ancora con uno speciale sigillante polimerico termosaldato.
  • Assistenza: prima o poi avrete sicuramente necessità di assistenza per la vostra muta stagna, perciò valutate se chi vi vende la stagna è in grado di fornirvi direttamente l'assistenza. Vi immaginate cosa significa rimanere un mese o più senza la stagna in inverno per una banale rottura di un polsino o del collo in lattice? I rivenditori non sono tutti uguali: nel prezzo di acquisto, è compreso anche il servizio di assistenza post-vendita..
  • Costo: una buona muta stagna non può essere economica! Difficilmente una muta stagna in neoprene costa meno di 600 - 800 euro e una in tessuto trilaminato non costa mai meno di 1.200 - 1.500 euro.

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Mute in tessuto

  • leggere e facili da asciugare
  • nessuna protezione termica
  • facili da riparare
  • molta libertà di movimento a secco
  • scarsa idrodinamicità

Mute in neoprene

  • pesanti e difficili da asciugare
  • protezione termica in funzione dello spessore
  • non facili da riparare
  • scarsa libertà di movimento a secco
  • discreta idrodinamicità

Mute in precompresso

  • pesanti e difficili da asciugare
  • ottima protezione termica se paragonata allo spessore
  • non facili da riparare
  • buona libertà di movimento a secco
  • ottima idrodinamicità

Mute in neoprene a cellule spaccate

  • pesanti e difficili da asciugare
  • scarsa protezione termica
  • difficili da riparare
  • buona libertà di movimento a secco
  • ottima idrodinamicità
muta stagna