Nel comune di Valstagna, ha avuto luogo la presentazione al pubblico di una iniziativa volta a valorizzare il pregio naturalistico della cavità sommersa nota come “Grotta dell’elefante bianco” e a promuoverne un uso responsabile da parte dei subacquei che vi si immergono.
Com’è noto, infatti, la grotta è un sito tra i più frequentati dai sub e dagli speleosub, sia per la facilità di accesso (dal soprastante laghetto di Ponte Subiolo), sia per le sue dimensioni vaste e suggestive, sia, infine, per la possibilità di effettuarvi immersioni di vario livello, richiamando appassionati del settore non solo da altre località italiane, ma anche dall’estero.
Tuttavia, proprio per le sue caratteristiche morfologiche e di vastità, che possono indurre disorientamento, oltre che per le condizioni dell’acqua in date situazioni meteorologiche, la grotta dell’elefante bianco può diventare particolarmente pericolosa e, purtroppo, a volte, anche letale.
Dal 1971 sono state ben otto le persone, in qualche caso sub anche esperti, che hanno trovato la morte nelle acque della grotta: l’ultimo dei quali nel gennaio di quest’anno.
In seguito a tale incidente, la Prefettura-Utg di Vicenza, d’intesa con il comune di Valstagna, ha promosso l’approvazione, da parte di tutti gli enti coinvolti, di una serie di norme comportamentali, di avvisi e di suggerimenti, rivolti ai sub utilizzatori della grotta, improntati al criterio della massima prudenza, al fine di garantire alle immersioni la necessaria sicurezza preventiva e di ridurre al minimo il rischio di incidente.
All’elaborazione di questa sorta di “disciplinare” hanno collaborato – all’interno di un apposito gruppo di lavoro che ha operato dallo scorso mese di aprile – oltre agli specialisti sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza e del Cai-cnsas, la Provincia, i Carabinieri della stazione di Solagna, il Corpo forestale dello stato della stazione di Carpanè-S.Nazario, la federazione speleologica veneta, l’unità periferica del genio civile di Vicenza e l’Ulss n.3 di Bassano del Grappa.
Oltre alle “regole” da rispettare, che saranno ben visibili in appositi cartelli posizionati in loco (realizzati in lingua italiana e inglese per essere facilmente comprensibili anche agli stranieri) e riportate nei siti internet degli enti partecipanti all’iniziativa, viene anche richiesto ai subacquei di comunicare anticipatamente i propri dati identificativi e il piano di immersione inviando un fax al n. +39 0424 99983 (messo a disposizione dalla federazione speleologica veneta), al fine di consentire agli enti preposti di monitorare, anche a fini statistici, la frequentazione della grotta e di fornire, in caso di necessità, utili indicazioni ai soccorritori (un modulo-tipo per la comunicazione sarà rinvenibile e scaricabile dai siti degli enti promotori).
Dopo la presentazione ufficiale, che si è svolta alle ore 10.30 presso il parcheggio limitrofo al ponte Subiolo, subacquei dei VVF, del Cnsas e della GdF si sono immersi per posizionare una targa di avvertimento anche all’interno della grotta stessa, nel punto oltre il quale il livello di pericolo aumenta.
Sono la moglie di Moritz Zanoti, deceduto durante un'immersione presso questo lago, ne 1999 con il compagno. Dopo la sua morte sono stetr emanate delle precise regole salvavita. Un lago che non perdona