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Ago

27

2007

Acque trasparenti addio, il mare perde i colori

Acque trasparenti addio. Pulite sì ma mai più limpide. Il mare nazionale perde i suoi tipici colori e sta diventando sempre di più grigio-verdastro. Scompaiono i rossi, i gialli e gli azzurri e questo fenomeno di scolorimento sta interessando un po’ tutte le nostre coste.

La colpa è dei sedimenti che ingrigiscono il Mare Nostrum e formano una spessa coltre che va a coprire gli organismi sottomarini. A mettere in allerta contro questo nuovo fenomeno é l’esperto di mare e ordinario di ecologia all’Università di Pisa, Francesco Cinelli, che vanta un’esperienza quarantennale in mare. ‘A parte gli altri problemi – ha detto Cinelli – il nostro mare soffre di una grave torbidità delle acque. E questo succede per via dei sedimenti che si depositano sui fondali e ora anche, in alcuni casi, sulle pareti rocciose sotto costa. Il problema dei sedimenti è dovuto all’apporto di materiale dai fiumi, dagli scarichi e dalle reti a strascico. Queste ultime in particolare, raspano sui fondali, soprattutto quelli fangosi, e l’effetto è quello di un vulcano. Il sedimento sollevato impiega un’infinità di tempo per riposarsi di nuovo sul fondo’.

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Quello della coltre dei sedimenti sui fondali e quindi della conseguente torbidità delle acque, ha riferito ancora Cinelli, ‘é un problema che riguarda un po’ tutti i nostri fondali, soprattutto quelli lungo la fascia costiera’. Coinvolte anche alcune perle, come Pantelleria. ‘Mi ricordo che 20 anni fa seguivo un mio collega. Io ero in superficie e lui a 40 metri di profondità. Riuscivo a vederlo perfettamente e in modo nitido. Ora questo è molto difficile che capiti’, ha sottolineato l’ esperto.

Per fare un confronto con il passato, ha quindi riferito Cinelli, ‘si può dire che prima la visibilità in linea orizzontale sottacqua era tra i 30 e i 40 metri. Ora è diminuita a 15-20 metri’. Un fenomeno, quindi, ha ancora puntualizzato l’esperto, ‘che si sta aggravando con tutta una serie di conseguenze sulla vita sottomarina’. Per esempio, ha detto Cinelli, ‘si favorisce la proliferazione di un’alga, la Caulerpa prolifera, proveniente dal Mar Rosso, che predilige fondali mobili e soffici, proprio quelli che si formano con l’accumulo dei sedimenti. Questa alga forma una specie di moquette che, per esempio nel caso delle triglie, impedisce ai pesci che catturano vermicelli sul fondo di cibarsi causandone la scomparsa’.

Quindi, ha detto ancora Cinelli, ‘dovremo abituarci sempre di più a fondali con un colore uniforme che dà sul grigio verdastro’. Ma i colori non sono scomparsi, sono solo nascosti. ‘Basta ‘spolverare’ con la mano la patina che cattura i colori per riscoprire la tavolozza variopinta del nostro mare’.

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Fonte: Ansa

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