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Mag

23

2007

Il mal di testa del sub può nascondere malformazioni

Per chi, armato di maschera e pinne, si prepara a bagni e immersioni, arriva un monito dai maggiori esperti di mal di testa che si riuniranno giovedì a Stresa per il quinto congresso del Centro Cefalee dell’Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano: attenzione al mal di testa del sommozzatore, perché potrebbe nascondere una malformazione congenita del cuore che, passata inosservata per tutta la vita, dà segno di sé con un attacco di emicrania con aura dopo un’immersione subacquea, anche semplicemente in apnea.

Di tale malformazione congenita, nota con la sigla PFO (pervietà del forame ovale), sarebbe portatore oltre un quarto dei sub che vengono colpiti da questo mal di testa dopo un’immersione, ed è facile che buona parte di essi ne soffra anche nella vita di tutti i giorni (47,5%). A illustrare tale situazione è Stewart J. Tepper, direttore del Centro Cefalee della Yale University School of Medicine di Stamford (USA).
Il forame ovale è un piccolo orifizio aperto durante la vita fetale fra atrio cardiaco destro e sinistro, che si chiude con lo sviluppo.
Se ciò non avviene, l’anomalo passaggio di sangue fra i due atri non provoca problemi clinicamente rilevanti, ma l’alterazione che si verifica nella dinamica del flusso sanguigno pompato dal cuore verso l’area posteriore del cervello può provocare mal di testa.

Gli anomali vortici del flusso sanguigno dovuti alla mancata chiusura possono portare alla formazione e al distacco di microemboli che poi viaggiano lungo il torrente circolatorio fino al cervello, dove produrrebbero piccole zone di ischemia.

Se il blocco del circolo dura più a lungo, si può arrivare all’ictus, soprattutto in donne giovani che fumano e prendono la pillola. Ciò suggerisce la necessità di una costante verifica ecocardiografica preventiva della situazione cardiaca, soprattutto nelle pazienti affette da emicrania con aura.

Fonte: Sanihelp.it

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