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Set

16

2008

XXVIII Campionato Italiano Safari fotografico Subacqueo della FIPSAS AD Arenzano

Arenzano, cittadina della Riviera ligure di Ponente ben nota ai subacquei per il relitto della Haven, riunirà, da Giovedì 18 a Domenica 21 Settembre 2008 i migliori specialisti italiani di foto ai pesci.
Il safari fotografico subacqueo è una specialità sportiva della FIPSAS denominata Safari fotosub che ha come scopo la cattura fotografica del maggior numero di pesci di specie diversa, ripresi liberi nel loro ambiente naturale.

Il campo gara principale si estende nello specchio acqueo compreso tra Scoglio Nave e il campo sportivo di Arenzano e presenta una varia tipologia di ambienti subacquei che dovrebbe consentire la cattura fotografica di numerose specie.
L’organizzazione è stata affidata al Club Sub Mares Nimar di Bogliasco presieduto da Gianni Risso che, con il contributo del Comune di Arenzano – Assessorato allo Sport, il patrocinio della Provincia e la collaborazione di Tech Dive e della sezione provinciale FIAS, s’impegnerà per il successo della manifestazione.

Sede logistica del Campionato e’ MUVITA, centro d’animazione scientifica, perfettamente attrezzato per fornire supporto tecnico ai concorrenti e per ospitare il pubblico che parteciperà agli incontri previsti durante la manifestazione.

Safari Fotosub“SAFARI FOTOSUB, ovvero, UN PESCE NEL MIRINO” di Filippo Massari
Il safari fotosub e’ una specialità sportiva della FIPSAS che si propone la cattura fotografica di un pesce libero nel suo ambiente. Si tratta quindi una caccia incruenta che contribuisce al monitoraggio delle specie ittiche e pertanto particolarmente utile nelle Aree Marine Protette o in quei tratti di costa dove si vogliono scoprire tutti gli esemplari di pesci, anche quelli poco noti al comune subacqueo. In Italia questa disciplina sportiva della F.I.P.S.A.S., viene praticata da più di trent’anni ed è nata con l’intento di fornire al subacqueo un’alternativa alla pesca subacquea, mantenendo la stessa emozione della cattura, ma senza sacrificare “la preda”!

In realtà questa necessità di trovare altre attività subacquee alternative alla pesca si è sviluppata negli ultimi anni parallelamente ad una maggiore coscienza ambientalista. Chi pratica il safari fotosub (detto “caccia fotosub”, perché in passato questo sport si chiamava così) dev’essere quindi un buon subacqueo e avere almeno le nozioni base della fotografia oltre, naturalmente, ad un’attrezzatura adeguata. Per fotografare i pesci bastano le semplici digitali compatte scafandrate, ma per ottenere immagini di qualità superiore l’attrezzatura diventa sempre più sofisticata. Oggi i campioni utilizzano obiettivi macro su fotocamere reflex protette da custodie che permettono di trasferire all’esterno tutti i comandi della macchina stessa; mentre per la luce, indispensabile per ridare colore ai pesci, si usano uno o più flash subacquei.

Ma nel safari fotosub ‘più dell’attrezzo conta il manico’, l’acquaticità è un elemento indispensabile proprio per le analogie con la pesca subacquea, infatti, in entrambi i casi occorre muoversi con calma, mimetizzarsi, non spaventare, anzi incuriosire il pesce e, quando è a tiro, … clik, avviene la cattura vera e propria dentro un’immagine fotografica che, tanto più è buona, quanto più il colpo è stato preciso. Nel safari fotosub, quindi, confluiscono e si sommano caratteristiche di varie specialità: acquaticità, nozioni di fotografia e tecniche di caccia, unite, naturalmente, ad una buona conoscenza dell’ambiente acquatico e dei suoi abitanti.

Questa è una marcia in più rispetto ad altre discipline, perchè la conoscenza non è limitata solo alle specie d’interesse alimentare, ma a tutte, quindi chi pratica questa specialità non è un semplice subacqueo, diventa un sub colto. La conoscenza dei pesci nei minimi dettagli, le differenze interspecifiche ed intraspecifiche, le abitudini alimentari, comportamentali, riproduttive, la stagionalità, l’habitat, tutto ciò arricchisce il bagaglio culturale del “cacciafotosub”.

Oggi in Italia, senza voler fare torto agli ittiologi certamente molto preparati e competenti (talvolta solo su alcuni argomenti), possiamo considerare i “cacciafotosub” tra i migliori “riconoscitori di pesci”, perchè hanno due marce in più, l’osservazione diretta e la possibilità, attraverso la foto, di portare ….. i compiti a casa per approfondire lo studio.

Vi faccio un esempio: provate a contare mentalmente quante specie di pesci riuscireste a distinguere con certezza, generalmente un buon subacqueo arriva a 35, un “cacciafotosub” supera le 80!

LE REGOLE DI GARA DEL SAFARI FOTOSUB
Le gare di Safari fotosub si svolgono in mare e hanno la durata di 4 ore, ogni concorrente utilizza una memory card per realizzare le sue immagini, il primo fotogramma viene fatto a sé stesso e con i successivi dovrà catturare il maggior numero di specie diverse di pesci rispettando l’ambiente e le regole della fotografia. Dopo la gara una Giuria di esperti valuta le foto presentate dai concorrenti attribuendo un punteggio per la qualità della foto ed uno per la difficoltà della specie. Vince chi avrà fotografato meglio il maggior numero di specie diverse di pesci.

In Italia questa disciplina prevede tre distinte categorie:

  • Apnea master nella quale gli atleti operano esclusivamente in apnea
  • Free master nella quale è consentito l’uso dell’ARA (autorespiratore ad aria)
  • Digitali compatte, nella quale i concorrenti gareggiano con semplici attrezzature digitali non reflex.

Info: www.apneaworld.com  – iskandar.risso@fastwebnet.it

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